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150° dell'Unità d'Italia | San Gabriele |
L'illustrazione di copertina si ispira al gruppo bronzeo
che a Castelfidardo ricorda la famosa battaglia (sotto)
ALTRI RISORGIMENTI
“Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio…”
Ciclo di conferenze per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia (1861 - 2011)
Iniziativa di interesse Nazionale
a cura di Alvise Manni e Raimondo Giustozzi
Stampa
e altri eventi risorgimentali
17 Marzo 1861 - 17 Marzo 2011
150 anni dall'Unità d'Italia
Finalmente è arrivata la data fatidica che stavamo aspettando da tempo!
Di fatto sono oltre 18 mesi che siamo costantemente con le mani in pasta in tematiche risorgimentali ed affini (anche alternative e scomode) e fra la dozzina di iniziative che abbiamo svolto con successo (Conferenze, Convegni, Visite Guidate, etc...) pensiamo onestamente di aver dato il nostro contributo e fatto la nostra parte nel celebrare degnamente questo importante anniversario nazionale.
Ci siamo coinvolti ed abbiamo riscosso molti consensi ed apprezzamenti e ci siamo tolti diverse soddisfazioni come in verità abbiamo anche incassato alcune critiche e patito delusioni...
Ancora qualcosa dobbiamo realizzare del nostro ricco ed articolato programma sempre in fieri; per ora vogliamo proporre e condividere col nostro affezionato e folto pubblico che ci segue sempre, questa misconosciuta chicca bibliografica di 48 pp. del 1961 di Angelo Fucili: Le Marche e il Risorgimento.
Buona lettura e VIVA L'ITALIA!
Civitanova Marche Alta, 17 marzo 2011.
Dott. Alvise MANNI
Presidente del Centro Studi Civitanovesi di Civitanova Marche
Un Coro per l'Italia - I ragazzi della 5 N del Liceo Scientifico di Brescia
I ragazzi della 5 N del Liceo Scientifico di Brescia in Un Coro per l'Italia, un dialogo ideale e casuale tra i giovani del Risorgimento e i giovani d'oggi. Il lavoro è stato realizzato tra il novembre 2010 e il febbraio 2011 per il Concorso sul 150° Anniversario dell'Unità Italiana promosso dall'Associazione Scuole Autonome Bresciane (A.S.A.R.).
Riprese filmate di Andrea Galignani.
Post produzione video di Mattia Inselvini e Andrea Galignani.
Consulenza e supervisione di Franco Manni.
Direzione artistica di Mattia Inselvini.
Programma delle iniziative per il 150° dell'unità d'Italia organizzate dal Comune di Civitanova Marche
Consiglio Comunale aperto per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia
Sala Consiliare di Civitanova Marche - sabato 6 novembre 2010
Intervento del dott. AlvisManni, presidente del Centro Studî Civitanovesi
Mi spiace di non poter essere personalmente presente oggi qui fra voi per miei impegni familiari, ma riuscirò comunque a farvi giungere un mio contributo tramite la lettura di codesto breve scritto, grazie all’amico Sergio Fucchi, che cortesemente si è reso disponibile.
Sono grato a chi, da una parte e dall’altra, si è adoperato affinché, giustamente, questa assise commemorativa del Risorgimento fosse aperta a tutta la Cittadinanza, a quanti volessero cogliere questa occasione tanto particolare.
Il locale Centro Studî Civitanovesi (o CSC) che mi onoro di rappresentare dal 2006, è come è noto da quasi 25 anni competentemente e gratuitamente al Servizio di tutti, con un costante impegno nel campo della Cultura in genere; cerca di mettere a frutto il suo particolare carisma nell’indagare diacronicamente e sincronicamente la Storia, l’Arte, l’Archeologia, la Letteratura, etc… della nostra Città di Civitanova Marche, tutelandone così il Patrimonio comune e facendo progredire gli studî scientifici relativi; nel contempo si sforza di rendere edotto il maggior numero di persone, Concittadini e non, sui risultati di queste ricerche valorizzandole e divulgandole il più possibile e questo è un altro suo grande talento!
Solo a titolo dimostrativo vorrei citare alcune delle nostre iniziative dell’ultimo lustro: il Cinquecentenario di Annibale Caro (1507 - 2007), le manifestazioni sul Ducato Sforza Cesarini (2008 – 2009), il volume sulla Fabbrica “A. Cecchetti” (2009) e, nell’anno corrente, l’ultima nostra riuscitissima pubblicazione miscellanea, la Mostra e la Conferenza su Sibilla Aleramo alla recente “Cartacanta”, ed appunto le attuali Celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Da antesignani abbiamo faticosamente ideato il Ciclo di 8 Conferenze denominato ALTRI RISORGIMENTI. “Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio…” nell’estate 2009, contattando tutti personaggi di livello universitario per aiutarci ad analizzare il Risorgimento appunto anche sotto altri punti di vista (come quelli papalino e borbonico) magari poco convenzionali, ma sempre per appassionata ricerca della Verità e per accrescere il nostro bagaglio personale di conoscenze. Certo non per mettere in dubbio l’Unità della Patria o rivendicare chissà ché, abusando di facili e antistorici “revisionismi” ed avendo ben presente che comunque, data la nostra umana fallibilità, in questo mondo qualcosa ci sfuggirà sempre e vedremo purtroppo in modo confuso…
Abbiamo coinvolto in questo interessante ed innovativo progetto l’Archeoclub locale e due Parrocchie del Porto e della Città Alta procurandoci le risorse economiche necessarie tramite due munifici e magnanimi Sponsor cittadini. In una trista temperie nazionale in cui pochi parlano di Risorgimento ed ancora meno poi mettono in pratica le cose su cui avevano blaterato, questa primavera siamo stati giustamente subito notati per l’autorevolezza scientifica del nostro programma e conseguentemente cooptati dalla Prefettura di Macerata dall’Aprile scorso per far parte, come selezionati soggetti privati, del Comitato per i 150 anni dell’Unità Italiana. Abbiamo in breve ottenuto, poco più di due mesi fa, il privilegio direttamente da Roma di poterci fregiare del Logo Ufficiale delle Manifestazioni per l’Unità ed il relativo titolo di “Iniziativa di Interesse Nazionale” (estesi entrambi i riconoscimenti anche al Convegno di Storici Locali che stiamo organizzando a latere delle Conferenze a Civitanova per il prossimo 18 Dicembre).
Come “antipasto” abbiamo gratuitamente accompagnato questo 31 Luglio, a chi ha avuto la curiosità di seguirci, alla scoperta delle non molte emergenze risorgimentali concretamente conservate nella nostra beneamata Civitanova Alta. Abbiamo fortemente voluto fare quattro passi alla scoperta di lapidi, busti, dipinti, armi, lettere, manifesti e slogan, tutti documenti tangibili di quel cruciale periodo storico. A testimonianza di ciò rimane anche il pieghevole a colori che abbiamo realizzato con le immagini relative alla “scoperta”, di cui personalmente ci vantiamo, di alcune labili scritte murarie, di natura politica e propagandistica (Viva Italia e Pio IX), che andrebbero a nostro avviso tutelate e valorizzate meglio!
Tornando alle Conferenze di cui sopra sono partite a Settembre scorso e se ne sono tenute, ad oggi, già ben tre: purtroppo nonostante l’altissima caratura scientifica dei relatori, l’interesse elevato degli argomenti e la consistente campagna pubblicitaria, non abbiamo avuto ancora il pubblico numeroso che ci aspettavamo e non mi pare proprio che molti dei presenti qui oggi abbiano preso parte a queste iniziative (e questo purtroppo per colpa della parziale sordina messa in atto ingiustamente da certa stampa e da una incredibile sorta di “censura” attuata, almeno praticamente fino a ieri, da chi per dovere dovrebbe invece divulgare questo tipo di iniziative culturali fra i propri utenti intenti alla lettura ed incentivarli a prendervi parte…).
Per fortuna, per chi vuole in qualche modo recuperare, sono presenti sul nostro Sito Ufficiale – www.centrostudicivitanovesi.it – i video di queste lezioni assieme alla Rassegna Stampa, alle immagini, a dei brevi saggi sull’argomento, alla litografia artistica creata per l’occasione e molto altro (apprezzatissima, anche da navigatori ministeriali “addetti ai lavori”, la nutrita sezione di link specifici dedicati al Risorgimento!).
In sintesi in poco tempo abbiamo in qualche modo colmato una lacuna in questo settore specifico e siamo stati catapultati con nostra sorpresa, con ALTRI RISORGIMENTI, al centro dell’attenzione (grazie al Web ed a Google) e siamo contattati costantemente, come esperti, da varie persone che ci chiedono lumi, consulenze, collaborazioni (come un famosissimo Editore recanatese che si è quasi subito offerto di stampare gli Atti delle 8 Conferenze) o che ci propongono comunque qualcosa: come i Gruppi Teatrali (piemontesi e lombardi) che offrono spettacoli risorgimentali, i musicisti (liguri) che allestirebbero concerti sabaudi, i privati (siciliani) che venderebbero cimeli garibaldini; ed è giusto dell’altro ieri l’invito, tramite il Comune fermano, a valutare di partecipare a Marzo 2011 alle loro iniziative sull’argomento.
Avvicinandoci alla conclusione il CSC si è spontaneamente prefissato di essere aperto a tutti e di valorizzare il contributo di ciascuno: siamo fieri della nostra attività culturale di liberi Cittadini all’insegna del Volontariato, e per questo ci sentiamo senz’altro di chiedere alle Istituzioni qui presenti di valorizzarci a vantaggio della Cittadinanza intera, prendendo finalmente atto dei riconoscimenti e della credibilità che abbiamo meritatamente acquisito sul campo col tempo, superando così ogni personalismo o invidia che prema a prevaricare, misconoscere e boicottare invece che al bene Comune che dovrebbe stare a cuore a tutti, a chi per dovere ed a chi per piacere.
Per finire invitiamo caldamente tutti a prendere parte alla nostra prossima Conferenza, il 20 Novembre alle ore 21, al Cine – Teatro “P. A. Conti” dei Salesiani a San Marone: la Professoressa Angela Pellicciari ci parlerà de “Il Risorgimento da riscrivere”.
Inoltre lanciamo una proposta concreta di cooperazione con chi ha voglia di fare: organizzare insieme un grande incontro sul Risorgimento, coinvolgendo un docente universitario, possibilmente una mattina di metà settimana a Maggio 2011; una manifestazione di un paio d’ore dedicata alle ultime Classi di tutti gli Istituti Scolastici Superiori cittadini anche in previsione di un possibile tema alla prossima Maturità.
Grazie dell’attenzione.
VIVA L’ITALIA!
Sito internet del Comune di Civitanova Marche del 13 ottobre 2010
Litografia originale del pittore civitanovese Salvatore Negro
dedicata al nostro ciclo di conferenze © 2010.
Scheda descrittiva dell'autore e della litografia
Comunicato stampa della Prefettura di Macerata
a presentazione delle iniziative nella Provincia di Macerata
Dopo oltre un anno di preparativi sta per iniziare il nostro ciclo di otto conferenze dedicate al Risorgimento e mirate a celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia (1861 - 20111).
Il 31 agosto 2010 abbiamo avuto la conferma dal Comitato Nazionale per le celebrazione del 150° annoversario dell'Unità d'Itali,a presso il Consiglio dei Ministri di Palazzo Chigi a Roma, che ci è stato formalmente concesso l'uso del Logo Ufficiale del 150esimo e che quindi sia le conferenze che il Convegno di Storici Locali, in previsione sempre a Civitanova Marche per il 18 dicembre 2010, sono state dichiarate Iniziative di Interesse Nazionale.
Indubbiamente questo ambito riconoscimento esterno, che premia in qualche modo i nostri progetti culturali, ci ripaga appieno di tanti sacrifici e sforzi sostenuti fino ad adesso e questo proprio mentre eravamo in verità un po' angustiati dalle molte attuali amarezze che dobbiamo, quasi quotidianamente, ingiustamente sopportare localmente per futili motivi (nemo propheta in Patria).
Il titolo e il suo sottotitolo di commento del ciclo, ALTRI RISORGIMENTI “Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio…”, vogliono dare l'essenza del messaggio che intendiamo far passare con questi nostri incontri a cadenza mensile e che termineranno il 9 aprile del 2011.
Giuseppe Fioravanti, Aldo Giraudo, Romolo Illuminati, Cosimo Franco Manni, Roberto Martucci, Adolfo Morganti, Angela Pellicciari e Giuseppe Pucci Cipriani ci racconteranno altri Risorgimenti, nascosti, obliterati e dimenticati, e ci faranno capire che effettivamente è solo grazie al tempo che passa ed allo studio costante, entrambi ci permettono di raffinare gli strumenti cognitivi a nostra disposizione, che riusciamo ad evitare di vedere in modo troppo confuso la Verità.
Certamente gli argomenti risorgimentali che andremo a trattare a volte non saranno convenzionali e prevedrebbero in verità - per poterli affrontare correttamente - dei c. d. prerequisiti di base (vd. filosofia, storia, letteratura, religione, politica, etc...) che potranno però essere sicuramente efficacemente surrogati da una predisposizione d'animo curiosa e senza preconcetti, unita alla chiarezza espositiva dei relatori.
Un grazie a chi ha reso possibile il realizzarsi di tutto ciò: l'infaticabile professor Raimondo Giustozzi, co‑curatore assieme al sottoscritto della presente iniziativa, tutti i soci del Centro Studi Civitanovesi, in particolar modo l'insostituibile Sergio Fucchi e Paolo Pietrella, la Sede locale dell'Archeoclub d'Italia, nella persona del Presidente, Professoressa Anna Maria Vecchiarelli, le accoglienti Parrocchie di San Marone-Salesiani, a Civitanova Marche, nella persona del parroco Don Giovanni Molinari, e di San Paolo Apostolo a Civitanova Alta, nella persona del parroco Don Alberto Spito, ed i nostri due generosi e lungimiranti Sponsor, che ringrazieremo più dettagliatamente e diffusamente a mezzo stampa nei prossimi giorni.
Quindi in conclusione invitiamo tutti a prendere parte a questi interessanti incontri per poter apprendere sicuramente qualcosa di nuovo su questo cruciale, inevitabile, imprescindibile, fatale e fecondo periodo della nostra Storia Patria.
Civitanova Marche Alta, 31 Agosto 2010.
Dott. Alvise MANNI
Presidente
del Centro Studi Civitanovesi di Civitanova Marche (MC)
Convocazione del Prefetto di Macerata alla riunione del comitato provinciale del 21 settembre 2010
Dal sito della Prefettura di Macerata.
Macerata, 16 aprile 2010
Oggi è stato ricevuto dal Prefetto Piscitelli il neo eletto Sindaco di Macerata, Romano Carancini.
Il Prefetto ha espresso le più vive congratulazioni al Sindaco Carancini e augurando una proficua e soddisfacente esperienza in questo nuovo delicato incarico. Il neo Sindaco ha manifestato la più convinta determinazione ad affrontare il delicato compito di rappresentare e sviluppare la città e di esprimerne le potenzialità con il più sentito impegno e la più ampia partecipazione della collettività e delle sue componenti.
In tal senso ha preso parte alla sua prima riunione ufficiale ed operativa tenutasi in Prefettura questa mattina per l'organizzazione delle celebrazioni del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, insieme ai componenti della Conferenza provinciale permanente, oggi riunita nella sua composizione ristretta, e che ha visto presenti, oltre al neo Sindaco,il Procuratore della Repubblica, i rappresentanti di: Provincia di Macerata, Camera di Commercio di Macerata, Università di Macerata, Università di Camerino, ,Ufficio Scolastico Provinciale di Macerata, Accademia di Belle Arti di Macerata, nonché Direttore dell' Archivio di Stato di Macerata, Direttore della Biblioteca Statale di Macerata,Presidente dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano Comitato di Macerata, i Sindaci resisi disponibili quali quello di Corridonia e Pollenza, ed i rappresentanti dei Sindaci di CAMERINO,CINGOLI,CIVITANOVA MARCHE,SAN SEVERINO MARCHE e TOLENTINO.
Hanno partecipato altresì, il referente della Fondazione CARIMA di Macerata ed il Presidente del Centro Studi Civitanovesi.
Il neo Sindaco Carancini ha manifestato grande interesse e la più ampia disponibilità del Comune di Macerata a partecipare alle importanti iniziative che avranno luogo in questa provincia.
Congratulazioni e i migliori auguri di buon lavoro sono stati espressi al Sindaco da tutti i presenti alla riunione.
Pubblicato il 16/04/2010
Lettera d'invito del Centro Studi Civitanovesi alla riunione del 16 aprile 2010 indetta dal Prefetto di Macerata
Matteo Parrini
Articoli sul Risorgimento pubblicati da
Verso il 150° della proclamazione del Regno d’Italia
Cerchiobottismo e retorica ammuffita:
tre
“cattolici” e il culto di Cavour
Avvenire, 29 luglio 2010. Il quotidiano ufficioso dei Vescovi italiani ospita nel proprio inserto culturale Agorà una tavola rotonda fra “storici” così intitolata (si sa che i titoli sono la cosa più sdrucciola nella vita di un quotidiano): La “libera Chiesa” secondo Cavour. Mangiapreti o buon cristiano? A duecento anni dalla nascita, storici a confronto sui rapporti fra lo statista e il cattolicesimo.
Un brillante esempio di sudditanza culturale liberale, di sfoggio di retorica patriottarda masochista e di cerchiobottismo che accomuna “storici” scelti per l’apparente eterogeneità delle loro posizioni. Su tutto, forse, ma non sul punto.
I protagonisti, miscelati con classico stile di ecumenico mescolamento del nulla tipico di quella parte del mondo cattolico che vuol far finta di affrontare i problemi – storiografici o attuali – senza toccar punti sensibili, smentire idola tribus, scontentar alcuno, passar – horroresco referens – da critici della modernità: Andrea Riccardi, Comunità di Sant’Egidio; Massimo Introvigne, avvocato tuttologo neocons e vicecapo di Alleanza Cattolica; Ernesto Galli della Loggia, da tempo convertito al liberalismo estremo forzitaliota, estremo ed acrobatico come l’omonimo alpinismo.
Cattocomunisti, ultrà neocons e liberali d’assalto: incredibile – fino a un certo punto – ma tutti d’accordo per riverniciare della porporina del “cattolicamente corretto” Camillo Benso, con due secoli buoni di ritardo e senza che il candidato gradisse.
Cavour? Non era assolutamente un massone (della Loggia). Anzi, forse no, era solo circondato da massoni “del rito simbolico” moderati e quasi bushisti, così buoni da lasciar che la Chiesa sopravvivesse purché si rinserrasse in sacrestie e fori interiori (Introvigne). Lo stato liberale? Un’evoluzione resa necessaria dal senso della storia cui il Papa si opponeva (povero Pio IX ottuso e imbecille, e con lui d’altronde Leone XIII) in quanto, maxima culpa, “concepiva la Chiesa entro l’orizzonte culturale della Restaurazione” (Riccardi): che scandalo! Che vituperio! La loro sola scusante è che non era ancora asceso al soglio della Città eterna Walter Veltroni.
Cavour se la prese con lo Stato della Chiesa? Solamente perché questo era un ostacolo all’unificazione nazionale. Peccato che quel modo di unificare l’Italia, sulle ceneri delle identità religiose e culturali della penisola, sia l’origine delle grandi questioni che ancor oggi vessano l’Italia berlusconiana del terzo millennio. Peccato che di modi di unificare l’Italia ce ne sarebbero stati altri, e il sangue di Pellegrino Rossi, versato a Roma da terroristi mazziniani per impedirlo, dimostri ancor oggi che l’unificazione dell’Italia era un pretesto mitologico-culturale, ben agitato come i cocktails di James Bond, per cogliere un duplice frutto: la dilatazione della politica di potenza del Piemonte e il tentativo di sradicare non lo Stato della Chiesa, ma il Cattolicesimo religioso dalla carne dei popoli italiani. Tant’è che la persecuzione della Chiesa cattolica da parte del potere massonico-piemontese durò ben oltre il 1870, anzi radicalizzandosi e incattivendosi.
E le spoliazioni cavouriane dei beni della Chiesa, le persecuzioni di stato contro i cattolici laici e consacrati? Un atto meritorio di rimozione dall’ordinamento piemontese di tutti i residui di ancien régime (della Loggia 2): il foro ecclesiastico che minava il principio dell’eguaglianza davanti alla legge (l’unica buona, quella dello Stato, e chi non ci sta finisce nel lager di Fenestrelle)… «Che alternativa c’era? Forse sostenere che fosse giusto per la Chiesa possedere enormi proprietà terriere, spesso improduttive? Dubito che oggi la Dottrina Sociale della Chiesa approverebbe una cosa del genere» (della Loggia 3, bocciato nel breve spazio di due righe sia in Dottrina Sociale che in Diritto Canonico, visto che il Concordato del 1929 e i vigenti accordi fra Repubblica Italiana e Stato del Vaticano hanno restituito alla Chiesa Cattolica proprio buona parte degli spazi di autonomia giudicante e giuridica che il nostro pasdaran liberale ancor oggi ritiene che un novello Cavour dovrebbe distruggere). Non stupisce vedere il nostro neocon rimuovere tutti i cattolici piemontesi che per decenni lottarono contro il totalitarismo liberista cavouriano. Per non parlare di come i politici dell’Italia unita, con i piemontesi in prima fila, dimostrarono nei decenni successivi di tenere al bene comune e di gestire specchiatamente i beni rapinati alla Chiesa ed all’uso civico delle popolazioni più povere. Se non Eugenio Alberi, si ricordi almeno quanto scrisse Antonio Gramsci.
E infine? Cavour morente non si fece pure confessare da un frate amico suo? Segno di «una certa nostalgia del cattolicesimo piemontese profondo» (Introvigne). Già: lo stesso cattolicesimo popolare profondo che egli perseguitò fino alla fine, e che visse coerentemente con una vita improntata ad un libertinismo duro e puro, ed impegnato sul campo fino allo sfinimento di sé. Occorre stigmatizzare che San Giovanni Bosco non l’avesse capito subito (ma non era di Alleanza Cattolica, quindi di cattolicesimo capiva poco), e che Pio IX rimbrottasse il fraticello confessore (non primo e non ultimo anello della catena delle anime buone in saio francescano fabbricatori di disastri) per aver disatteso – per bontà cristiana, beninteso, e poi come dice un altro vate risorgimentale come don Milani l’obbedienza non è più una virtù - una disposizione specifica del Papa, una cosa da nulla, una scomunica, cui non vorrete mica che un cattolico debba obbedire! O che Lutero non vi ha insegnato nulla, cattolici zucconi? Poveri Papi così ottusi, così reazionari, così ignoranti! E per fortuna che la Chiesa può disporre oggi di intellettuali così fedeli, coraggiosi e coerenti! Tutti a bruciare il proprio grano di incenso all’idolo del liberalismo, siano essi di destra e di sinistra: in sintesi, che schifo!
Ma rimaniamo in Piemonte: nel 1799 la massa cattolica del maggiore Branda Lucioni liberando Torino avrebbe preso costoro a calci nel didietro con ruvidi zoccoli plebei, probabilmente scambiando per il didietro le loro lucide teste così piene di intellettuali cure per il bene della Chiesa. Ma non quella cattolica, quella protestante al tempo a tete anglaise, ora a tete americane. Col che capiamo bene, anche due secoli dopo, chi è il padrone e chi i servi.
Diciamo che i cattolici meriterebbero “storici” migliori? Diciamolo, anche ad Avvenire.
Giovanni Vinciguerra
“QUATTRO PASSI … NEL RISORGIMENTO”
Scritte, lapidi e busti risorgimentali nella Città Alta
Tradizionale appuntamento con l’Archeoclub d’Italia e con il Centro Studi Civitanovese, sabato 31 luglio 2010. Era in programma la diciottesima edizione dell’iniziativa “Quattro Passi nella Città Alta”. Tutti i partecipanti, una sessantina circa, si sono ritrovati alle ore 18, in Piazza della Libertà, sotto i portici della Delegazione Comunale a Civitanova Alta, per consumare un aperitivo gentilmente offerto dal bar di Valentino Cerolini, prima di iniziare la visita della città.
Guide d’eccezione per l’occasione: Alvise Manni, presidente del Centro Studi Civitanovesi ed Anna Vecchiarelli, presidente dell’Archeoclub d’Italia, sede di Civitanova Marche. Ricorrendo i 150 anni dell’Unità d’Italia, per questa edizione, si è scelto di valorizzare le tracce del periodo risorgimentale, esistenti a Civitanova Alta, tralasciando, ovviamente per mancanza di tempo quelle del Porto.
In piazza della Libertà, all’ingresso del Palazzo della Delegazione Comunale, sulla sinistra, prima dello scalone, è posta una lapide che ricorda due eroi locali del nostro Risorgimento: Federico Ginocchi e Costantino Bernardini. Al primo è stata dedicata anche la via omonima che insiste sulla farmacia ubicata nel Quartiere Risorgimento. Morì all’ospedale di Santo Spirito, in Roma, il 13 novembre 1867, a seguito delle ferite riportate nella battaglia di Mentana. Costantino Bernardini, patriota carbonaro civitanovese, morì nelle carceri di Roma, l’11 febbraio 1861.
Superata la prima rampa di scale del Palazzo della Delegazione Comunale, ci sono altre due lapidi, l’una a sinistra, l’altra a destra, dedicate, l’una a Giuseppe Mazzini e l’altra a Giuseppe Garibaldi; in mezzo vi è un busto dedicato a quest’ultimo. G. Garibaldi ebbe forti contatti con la nostra città. Nella sede della società operaia “Giuseppe Garibaldi”, ubicata in vicolo dell’Arco di Civitanova, esiste una fitta corrispondenza tra l’eroe dei due mondi con l’omonima società.
Nel palazzo della Delegazione Comunale, in una sala non agibile, si trovano 35 fucili della Guardia Nazionale. Non potendo visitare la sala, i visitatori hanno potuto osservare da vicino un esemplare di questi fucili messo sul tavolo della sala consiliare.
Ritornati in piazza della Libertà, provenendo dal vicolo dell’Arco, ci si è soffermati sulla scritta “Viva Vittorio Emanuele II”, collocata alla sommità del portone del Palazzo Concetti. La scritta, in vernice nera, recentemente restaurata, con molta probabilità venne realizzata con un normale normografo. Tutti i portoni dei palazzi nobiliari della città alta furono ricoperti di scritte inneggianti a Vittorio Emanuele II re d’Italia, quando questi visitò le Marche dopo la battaglia di Castelfidardo. Alcune di queste scritte sono leggermente visibili in Via Tito Minniti, in piazza dell’Unità ed in via Oberdan.
Vittorio Emanuele II giunse a Macerata nella mattina del 9 ottobre 1860, la lasciò la mattina seguente, alla volta di Loreto. Il 10 ottobre, provenendo da Loreto, passò per il Porto per pernottare a Civitanova Alta, ospite di Pier Francesco Frisciotti de’ Pellicani. Questi, a ricordo dell’avvenimento, fece apporre una lapide, murata nel corridoio dell’entrata della sua casa in Via Oberdan, con la seguente iscrizione: “Qui/ Vittorio Emanuele II/ dell’italica indipendenza/ propugnatore invitto/ per riconoscenza e voto dei popoli/ re d’Italia consacrato/ ospitò la notte del X ottobre MDCCCLX”. Dopo la visita al Palazzo Frisciotti de’ Pellicani, oggi di proprietà delle famiglie Profili e Cardelli che hanno aperto il palazzo per l’occasione, la comitiva si è sciolta nella vicina Piazza Giuseppe Garibaldi, con la foto di rito di una parte del gruppo di visitatori. Un grazie particolare va indirizzato a quanti hanno permesso l’effettuazione di questa visita: Giuseppe Nestor Toscano e Domenico Luciani della Delegazione Comunale, il signor Augusto Borroni Presidente della locale Società Operaia di Mutuo Soccorso “Giuseppe Garibaldi”, Valentino Cerolini, Angelo Andreoli e le famiglie Concetti e Profili per la loro cortese disponibilità.
Raimondo Giustozzi, 23 agosto 2010.
Gruppo di una parte dei partecipanti alla visita nella città alta. Un fucile della Guardia Nazionale (foto di Raimondo Giustozzi).
Quattro passi... nel Risorgimento!
Sabato 31 Luglio 2010 ore 18.00
La XVIII edizione della consolidata bella iniziativa estiva dell'Archeoclub d'Italia, sede di Civitanova, denominata Quattro Passi nella Città Alta, questa volta vede il nostro CSC coprotagonista: perciò in onore dei 150 anni dell'Unità d'Italia abbiamo quindi opportunamente suggerito alla professoressa Anna Maria Vecchiarelli dell'Archeoclub che la tradizionale visita guidata gratuita alle bellezze storico-artistiche e paesaggistiche del grazioso centro storico della Città Alta fosse interamente dedicato al Risorgimento!
Abbiamo passato in rassegna le principali testimonianze, piccole o grandi che siano, di quel periodo o le emergenze anche di epoca posteriore che ricordano quel momento storico particolarissimo e così fatale per i destini nazionali. Abbiamo tralasciato ovviamente per motivi meramente geografici le cose risorgimentali del Porto.
Certo da noi non si è combattuta nessuna importante battaglia o firmato alcun capitale trattato, non è avvenuto, per quello che ci risulta, un incontro ufficiale di persone importanti e non abbiamo rilevanti monumenti legati particolarmente a quel tempo.
Abbiamo però naturalmente la toponomastica che ci ricorda quella temperie storico-sociale e culturale (piazza dell'Unità e piazzale Garibaldi) ed abbiamo le immancabili lapidi, busti o quadri commemorativi di Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini.
Però forse non tutti sanno che conserviamo anche dei preziosi fucili con baionetta e spade e sciabole della Guardia Nazionale, delle commoventi iscrizioni dedicate ai patrioti civitanovesi Federico Ginocchi e Costantino Bernardini e delle interessanti lettere firmate da Garibaldi.
Abbiamo però ospitato un Re: infatti potremo eccezionalmente avere la possibilità di visionare la targa dipinta che ricorda il soggiorno di Re Vittorio Emanuele II a Civitanova alta la notte del 10 Ottobre 1860 a casa del cav. Pier Francesco Frisciotti de' Pellicani.
Inoltre sono ancora presenti (e siamo personalmente particolarmente fieri di averne trovate alcune papaline inedite del 1848-1849 ca. da aggiungere a quelle monarchiche e patriottiche già conosciute) alcune scritte politiche propagandistiche vergate a vernice scura che ancora tenacemente resistono su alcuni muri di Civitanova Alta e che furono realizzate con delle mascherine rigide (presumo di cartone o di lamierino) a mo' di moderno normografo: raffronti simili si possono fare con alcune scritte inneggianti allo stesso Pontefice documentate ad Ascoli Piceno.
Sono slogan che andrebbero tutelati e valorizzati dato che di loro natura sono fragili (come possono essere le pitture essendo di vernice) e sono comunque soggetti da oltre un secolo e mezzo alle intemperie ed agli interventi edilizi umani; anche recentemente per esempio, in occasione di alcune ristrutturazioni private, alcune di essi sono state sbadatamente "sabbiati" forse scambiandoli per graffiti vandalici moderni o forse per deliberata damnatio memoriae scambiandoli per scritte del passato regime che, comunque, ora, a distanza di tanti decenni, si dovrebbero comunque cominciare a preservate come testimonianze storiche alla stregua di altre.
Così per far sì che rimanga qualcosa di scritto a disposizione di tutti su queste tematiche su cui ancora non c'è disponibile molto di così specifico a livello locale abbiamo stampato un pregevole pieghevole tutto a colori che riporta le foto di questi reperti risorgimentali e la cartina con la loro ubicazione per iniziare ad entrare ufficialmente e concretamente nel clima di festeggiamenti per 150 anni dell'Unità d'Italia che ci vedranno protagonisti con il prossimo Ciclo di 8 Conferenze tematiche “Altri Risorgimenti...” che inizieranno il 16 settembre 2010 e termineranno il 9 aprile 2011 e con il Convegno di Storici Locali del 18 dicembre 2010.
Tutto questo è stato possibile grazie alla fattiva collaborazione con altre persone di buona volontà: quindi ringraziamo di cuore i signori Giuseppe Nestor Toscano e Domenico Luciani della Delegazione Comunale civitanovese, il signor Augusto Borroni Presidente della locale Società Operaia di Mutuo Soccorso “G. Garibaldi”, il “Caffè del Teatro” di Valentino Cerolini, Raimondo Giustozzi, Angelo Andreoli e le famiglie Concetti e Profili per la loro cortese disponibilità.
Civitanova Marche Alta, 31 luglio 2010.
Dott. Alvise MANNI
Presidente del Centro Studi Civitanovesi di Civitanova Marche
Particolare del pieghevole realizzato per l'occasione
Gli avvenimenti del 1860-61 determinarono un radicale mutamento nella storia di Macerata. Il trapasso dei poteri, l'apporto di patrioti e notabili, la gestione del commissario Valerio, la consultazione plebiscitaria, l'inserimento nello Stato sabaudo, la nuova organizzazione amministrativa e civile rappresentarono un'evidente cesura nella vicenda storica della città e della provincia maceratese. Una cesura che avrebbe decisamente influenzato gli sviluppi del nuovo capoluogo italiano.
Marco Severini insegna Storia della storiografia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Macerata. Dirige per i nostri tipi la collana “Storia Italiana”.
Ha studiato, in particolare, la Repubblica Romana del 1849, la lotta politico-elettorale nell'Italia del primo Novecento, la storia politica delle Marche tra Otto e Novecento, la biografia e la storiografia politica del XX secolo.
Tra i suoi recenti lavori:
Nenni il sovversivo (2007),
Girolamo Simoncelli (2008),
Le storie degli altri (2008), e la cura del volume Alberto Zavatti. L'uomo, la città, il tempo (2009).
Il libro analizza dal punto di vista legislativo e sociale i turbolenti anni che seguirono la costituzione del nuovo Stato italiano. Vengono prese in esame in particolar modo le disposizioni che riguardarono più da vicino il mondo religioso e che stabilirono, con la legge del 7 luglio 1866 e quella del 15 agosto 1867, la definitiva soppressione di molte congregazioni religiose, la conseguente cessione allo Stato di tutte le relative proprietà e la dispersione dei religiosi che vi vivevano.
Partendo dalla realtà nazionale italiana e passando attraverso la peculiarità marchigiana viene proposto il caso di Pausula (l'attuale Corridonia), una piccola città della provincia di Macerata in cui il passaggio epocale dal regime papalino a quello laico ebbe una forte ripercussione sui principali aspetti civili, sociali ed affettivi della vita dei suoi abitanti.
Emauela Sansoni è nata a Velletri il 2 dicembre 1975. Si è laureata nel 2003 in Lingue e Letterature straniere moderne presso l'Università di Macerata, con una tesi in lingua e letteratura tedesca. Dopo il periodo universitario ha compiuto un periodo di studi presso la Friedrich Universität di Jena. Nel 2008 ha conseguito la Laurea in Lettere, laureandosi con una tesi in Storia delle Marche in età Contemporanea. Attualmente vive e lavora a Corridonia. È autrice del saggio L'attività delle Giunte e dei Consigli comunali a Macerata nel 1860-1861 in Macerata e l'Unità d'Italia (2010).
Riedizione anastatica del volume edito nel 1864 a Milano dalla DAELLI & C. Editori. L'autore, Alessandro Bianco di Saint-Jorioz, colse nel brigantaggio postunitario, al di là della strumentalizzazione fattane da parte borbonica, la sostanza di una rivolta istintiva delle immiserite plebi rurali del Mezzogiorno.
“Piuttostochè una storia..., questo libro è un quadro disegnato di natura e colla prontezza e precisione della fotografia delle origini, delle azioni e delle conseguenze del brigantaggio. Io... incido ed intaglio dietro una miniera di preziosi ed irrefragabili documenti e dopo lunga esperienza sui luoghi, meditazione e severa disamina sui fatti, sugli uomini e sulle cose”.
Indice del volume
- Capitolo 1 - Spirito pubblico e stato politico-morale-amministrativo di alcuni paesi alla Frontiera Pontificia
- Capitolo 2 - Prefetti, sottoprefetti di Circondario, Giudici di mandamento, Delegati di Pubblica Sicurezza, Doganieri ed altri impiegati
- Capitolo 3 - Capibanda, biografie e ritratti, parenti di briganti, catture e ricatti, preti e frati, usi, costumi, vizi, delitti e brutture
- Capitolo 4 - Azione delle truppe francesi alla Frontiera, e complicità del Governo Pontificio nel Brigantaggio
- Capitolo 5 - Della Guerra contro i briganti e sistema di guerreggiamento
- Capitolo 6 - Storia del Brigantaggio alla frontiera
- Capitolo 7 - Considerazioni e conclusioni
- Prospetto statistico dei briganti fucilati, morti in conflitto, arrestati e presentatisi volontariamente nel secondo semestre 1861 e
nell'anno 1862
- Indice dei nomi propri e delle cose notabili del presente volume
Il Risorgimento nel web
piccola guida